Scurcola Marsicana è un comune della Provincia dell'Aquila, in Abruzzo.
Il patrono, Sant’Antonio da Padova, si festeggia il 13 giugno.
Frazione: Cappelle dei Marsi.
Confina con i comuni di Avezzano, Capistrello, Magliano de' Marsi, Massa d'Albe, Tagliacozzo.
E' annoverato fra i Borghi Autentici d'Italia.
II paese, posto su uno sperone del Monte San Nicola, è dominato dall'imponente castello degli Orsini, che controllava l'antica strada consolare Tiburtina Valeria.
Conserva diversi pregevoli edifici: dalla chiesa di Sant’Egidio, con portale trecentesco, alla collegiata tardo-cinquecentesca della SS. Trinità con bella scalinata barocca, al santuario di Santa Maria della Vittoria eretto nel XVI secolo che ha sul fianco un portale ogivale proveniente dalla duecentesca abbazia di Santa Maria della Vittoria, dalla quale pure è stata traslata una splendida statua del XTV secolo raffigurante la Madonna col Bambino, i cui suggestivi ruderi si ergono nei pressi del paese, sul luogo dove si svolse la battaglia tra Carlo d'Angiò e Corradino di Svevia.
Importante centro commerciale e culturale della Marsica, è situato ai piedi del Monte San Nicola, nel margine occidentale di quello che una volta era il Lago del Fucino, a 700 m s.l.m., e si estende su una superficie di 3.000 ettari.
Sul suo territorio è stata scoperta una necropoli risalente all'età del ferro.
Nel Medioevo ebbe importanza per la sua particolare posizione che garantiva il controllo delle antiche vie di comunicazione.
È famosa la battaglia che si tenne nel 1268 sui vicini Piani Patentini tra Carlo d'Angiò e Corradino di Svevia e che segnò la fine della dinastia tedesca degli Hohenstaufen.
Fu feudo degli Orsini, e poi dal 1496 dei Colonna, ai quali venne donato da Ferrante II d'Aragona in seguito alla ribellione di Virginio Orsini.
Ha sofferto per il terremoto della Marsica del 1915.
Le prime tracce di un abitato nel territorio scurcolano risalgono all'età del bronzo e successiva età del ferro, come da ricerche degli anni ottanta, con la necropoli degli Equi sita nei pressi del fiume Imele-Salto che scorre nei pressi dell'abitato.
Si tratta di tombe a tumulo in cui sono stati ritrovati una serie di oggetti in ferro e bronzo, quali fibule, spille, spade e pettorali, oggi conservate presso il museo di Chieti.
La presenza di questa grande necropoli testimonia l'esistenza di un villaggio posto alla sommità del Monte San Nicola, che sovrasta il borgo attuale.
Nel periodo preromano la zona era popolata da genti eque in perenne conflitto con i confinanti Marsi il cui territorio si estendeva intorno al lago del Fucino, poco distante da Scurcola.
La scarsità delle risorse e la presenza di una fertile piana, Piani Palentini, erano alla base di questi contrasti.
Nel momento in cui Roma emergeva tra le città-stato latine, per assurgere al ruolo di guida delle genti italiche, si scontrò anche con gli Equi che assoggettò in diverse campagne militari.
Nel territorio equo, sul confine di quello marso, realizzò la colonia di Alba Fucens, mentre il territorio scurcolano venne inserito nell'Ager publicus aequicolanus, da cui trae il Cicolàno.
Durante la Guerra sociale, che Roma combatté con i suoi alleati italici (89-91 a.C.), le popolazioni assoggettate ormai da secoli non si ribellarono all'Urbe, subendo quindi le devastazioni ad opera delle truppe marse insorte (assedio e distruzione di Alba Fucens).
Durante l'epoca imperiale ci fu una proliferazione di ville di campagna, mentre veniva realizzata la Centuriazione albense, cioè la divisione dei Piani Palentini in lotti divisi da canali e strade rettilinei.
Con la fine dell'Impero romano d'Occidente la zona fu dapprima soggetta alle lotte tra Goti e Bizantini e poi soggetta ai Longobardi all'interno del Ducato di Spoleto, passato poi al Sacro Romano Impero di Carlo Magno.
A questo periodo risalgono le tracce certe di un borgo sul Monte San Nicola.
Si trattava quasi probabilmente di un posto di guardia sopra la via Valeria, realizzata in epoca romana e tuttora percorribile.
Questo primitivo agglomerato urbano prese il nome di "Sculcula", dall'unione del longobardo skulk, "guardia", e il diminutivo latino -ula.
Nell'XI secolo la zona finì sotto il dominio normanno.
A questo periodo risale il primo castello di Scurcola, una torre, forse di epoca più antica, circondata da una cerchia di mura.
Quando il Meridione d'Italia divenne possedimento della casata sveva la regione conobbe un periodo di stabilità e di crescita economica.
Il borgo a ridosso del fortilizio si ingrandì e si svilupparono le attività agricole ed artigianali.
Nel 1268 la zona divenne il teatro della Battaglia di Tagliacozzo, scontro finale tra Svevi ed Angioini per la conquista del Sud.
Proprio nella piana dei Palentini sotto il villaggio di Scurcola si svolse l'atto finale che portò alla sconfitta della dinastia tedesca da parte di quella francese; qui infatti si affrontarono Corradino di Svevia e Carlo d'Angiò, il quale, con un'abile mossa della sua cavalleria, sconfisse l'esercito avversario.
Da questo momento in poi il territorio scurcolano, come tutta l'Italia meridionale, passò sotto il dominio angioino.
A questo periodo risale la grande Abbazia cistercense nei Piani Palentini dedicata a Maria SS. della Vittoria, di cui restano i ruderi e la pregevole statua lignea di arte francese della Vergine Maria.
La zona fu quindi controllata dai monaci francesi e dalla famiglia De Pontibus, che ricevette dal re una serie di privilegi.
Lo stemma della famiglia, con la dicitura "Sculcule", è ancora il simbolo del Comune di Scurcola Marsicana.
La storia di Scurcola restò legata alle sorti della Marsica fino al XVI secolo, quando nella regione iniziò ad inserirsi la famiglia romana degli Orsini, la quale aveva come obiettivo quello di estendere le proprietà dallo Stato Pontificio a quello di Napoli.
Questo è il periodo in cui il vecchio castello fu inglobato nella nuova Rocca, realizzata secondo i nuovi canoni costruttivi, per resistere meglio agli assedi fatti anche con l'uso delle prime armi da fuoco.
Con l'arrivo degli Orsini presto si ebbe anche la penetrazione dell'altra importante famiglia romana, i Colonna, la quale entrò ben presto in conflitto con quella.
Più volte la Rocca passò da una famiglia all'altra per rimanere infine saldamente ai Colonna fino al XIX secolo.
Nel frattempo la situazione dell'abbazia andava peggiorando: i contrasti tra i potenti del luogo, le carestie e le pestilenze determinarono la rovina di quello che era considerato da tutti il più grande esempio di gotico cistercense francese d'Italia.
Alla fine del XVI secolo e gli inizi del XVII secolo nel paese furono realizzate una serie di grandi opere: la chiesa della SS. Trinità, in stile controriformista, riccamente decorata nel corso dei secoli e recentemente restaurata, con la sua splendida scalinata barocca, la chiesa di Sant’Antonio da Padova, con interni barocchi e la nuova chiesa di Maria SS. della Vittoria, posta a ridosso della Rocca, sopra l'abitato.
Tra il XVII e il XVIII secolo la vita della piccola comunità agropastorale scurcolana fu scandita solo dal duro lavoro e dalle carestie che spesso imperversarono nella regione anche a causa del passaggio dei numerosi eserciti.
Gli ultimi fatti di rilievo che interessarono il borgo abruzzese avvennero nel XIX secolo, quando ci furono i moti legati all'Unità d'Italia.
Famoso fu l'eccidio di truppe borboniche avvenuto nelle vie del paese ad opera di sostenitori dell'Unità italiana, nella notte tra il 22 e 23 gennaio 1861.
Monumenti
• Chiesa di Sant’Egidio: rilevanti sono il portale e la monofora in stile gotico
• Chiesa di Santa Maria della Vittoria: custodisce la statua lignea di Maria SS. della Vittoria
• Chiesa di SS. Trinità: possiede una scalinata barocca ed un interno riccamente decorato
• Chiesa di Sant’Antonio: una chiesa rinascimentale con un interno barocco
• Statua della Venere: una fontana in metallo rappresentante la dea mentre si bagna
• Rocca Orsini: un fortilizio rinascimentale dalla particolare forma triangolare
Città gemellate
Passavia/Hals Baviera – Germania
Personalità legate a Scurcola Marsicana
Eventi e tradizioni:
Domenica delle Palme: Calvario presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria;
Giovedì e venerdì Santo: Cenacolo - Rievocazione dell'offerta di cibo ai poveri delle Confraternite del paese;
2-3 luglio: festa di San Vincenzo e Sant’Antonio da Padova;
6 luglio: sagra della birra (frazione Cappelle);
13 agosto: sagra della trippa (frazione Cappelle);
18 agosto: sagra della ciambella e festa della "Venere";
Agosto: estate scurcolana;
21 agosto: Corteo Storico Medioevale - Contrade e Borghi;
10-11 settembre: festa di Maria SS. della Vittoria.