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Balsorano è un comune della Provincia dell'Aquila, in Abruzzo.

Il patrono, San Giorgio, si festeggia il 23 aprile.

Frazioni: elenco in fondo alla pagina.

Confina con i comuni di Collelongo, Pescosolido (FR), San Vincenzo Valle Roveto, Sora (FR), Veroli (FR), Villavallelonga.

II borgo medievale conserva ancora modeste e sporadiche testimonianze architettoniche, prevalentemente dei secoli XVII e XVIII. Nella parte alta si erge l'imponente castello dei Piccolomini. con pittoresco parco.

Nei dintorni la grotta-santuario di Sant'Angelo, con all'interno un affresco cinquecentesco.

Balsorano, dal latino al volgare, Vallis Soranae, si trasformò in Vallesorana, anche Vallesorano, Valsorano, Balzorano, Balzorano, Balzorano, infine Balsorano.

Ha rappresentato per secoli la roccaforte di controllo dell'accesso, dal sud, alla Valle Roveto e alla Marsica.

Il toponimo, mutuato da Vallis Sorcina, compare nella donazione della chiesa di Santo Stefano al monastero di San Vincenzo al Volturno del 745.

Le chiese di San Nicola, San Pietro e San Donato ricorrono in atti dei secoli XI e XII, quando il paese era soggetto al conte Baldovino e poi a Ruggero di Albe.

Nel 1283 è feudo di Oddo di Toucy e resterà a far parte della Contea di Albe fino al XIV secolo. Successivamente ne ebbero il possesso i Piccolomini, i Testa, e i Lefebvre.

Sconvolto dal terremoto del 1915, l'abitato fu ricostruito all'esterno dell'antico insediamento.

Di Balsorano si comincia a parlare già nel X secolo, data la frequente presenza benedettina nella zona. Nel "Catalogo dei Baroni", del XII secolo, Balsorano è indicata come "feudo di quattro soldati", soggetto al conte Ruggiero di Albe.

Dal XIII al XV secolo, dunque, la storia di Balsorano si identifica con quella della contea di Albe, da cui tuttavia si stacca dopo la sconfitta di Ruggierone nel 1463 il Castello passa ai conti di Celano, ai Piccolomini, signori di Balsorano e di Morrea, e poi successivamente al nobile romano, barone Testa, al conte Carlo Lefebvre, al marchese Don Pedro di Casafuerte, che sposò Flavia Lefebvre, figlia del suddetto conte Carlo.

L'ultimo barone, Tiberio Piccolomini Testa, perde il feudo nel 1806 e i suoi beni vengono acquistati dal francese Carlo Lefebvre, "il fondatore dell'industria meccanica nella Valle del Liri", intorno al 1850.

Creata Comune nel 1809, Balsorano comprende anche le frazioni di Rendinara, San Giovanni e Roccavivi; ma la prima, nel 1816, passa sotto Civita d'Antino, e successivamente sotto Morino, e le altre due sotto San Vincenzo Valle Roveto.

II 5 ottobre 1860 sosta in Balsorano il colonnello borbonico Lagrange, e nel 1861 vi stazionano in permanenza soldati piemontesi a cavallo, impegnati nella lotta contro il brigantaggio.

L'occupazione dura almeno fino al 1868, anno in cui lo stesso generale Pallavicino è costretto a fare sosta in Balsorano.

Il paese si trova nella bassa valle Roveto e nei pressi della conca del Fucino.

Balsorano si può considerare un borgo che tuttora conserva elementi medievali anche se non mancano altri stili architettonici.

Il comune fonda la propria economia sull'agricoltura ma ultimamente fa leva anche sul turismo grazie alla presenza dello splendido Castello Piccolomini, nel quale, specialmente negli Anni Sessanta e Settanta, furono girati molti film.

Il nome Balsorano deriva dal latino Vallis Sorana ovvero valle vicino a Sora ed anche oggi il centro assorbe la cultura del vicino Lazio e di Sora in particolare pur trovandosi in Abruzzo.

A lungo il paese è stato una fortezza difensiva per poi passare sotto il dominio di varie famiglie tra cui i Piccolomini.

Nel corso del terremoto del 1915 il comune fu completamente distrutto e ricostruito, come lo vediamo oggi, più a valle.

Il Castello Piccolomini è sito nella frazione di Balsorano Vecchio o Balsorano Castello, nel comune di Balsorano, in provincia dell'Aquila.

È stato costruito nel XV secolo su una costruzione difensiva precedente, su commissione di Antonio Piccolomini e precisamente nell’anno 1460.

Successivamente Antonio ne assunse il comando come baronia.

In seguito conobbe vari passaggi di signoria feudale tra cui Carlo Lefebvre, fino agli attuali Fiastri Zannelli che lo hanno trasformato in albergo-ristorante.

Negli anni 30 sono stati eseguiti dei restauri a causa dei disastri creati dal terremoto della Marsica del 1915, ma conserva tuttora elementi originari dell'epoca.

È stato spesso usato come location di film italiani, specialmente negli Anni Sessanta e Settanta.

La pianta è di forma pentagonale-irregolare mentre la struttura è in pietra.

Il principale accesso è pedonale dal parco di fronte che immette in un cortile ad L con pozzo.

I palazzi tutt'intorno sono impreziositi da bifore e trifore.

L'aspetto esterno è medioevale-rinascimentale.

Personalità legate a Balsorano

Cesare Colucci

Giuseppe Bifolchi

Eventi e tradizioni

23 aprile: San Giorgio;

8 maggio: Pellegrinaggio all'eremo di San Michele;

Maggio: Madonna di Fatima. (Frazione di Case Marconi);

Maggio: SS. Trinità;

Maggio: SS. Ascensione. (Frazione di Ridotti;

Giugno: Sant’Antonio;

Luglio: Sant’Agata. (Frazione di Collepiano;

15-16 agosto: Assunta e San Rocco. (Frazione di Balsorano Vecchio);

4ª domenica di agosto: "Infiorata".

Frazioni: Balsorano Vecchio, Case Marconi, Collecastagno, Collepiano, Fosse, Grottella, La Selva, Pagliare, Pelagalli, Ridotti, Tre Ponti.

tutti pazzi per la Civita

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