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Sant'Egidio alla Vibrata è un comune della Provincia di Teramo, in Abruzzo.

Il patrono, Sant’Egidio abate, si festeggia il primo settembre.

Frazioni: elenco in fondo alla pagina.

Confina con i comuni di Ancarano, Ascoli Piceno (AP), Civitella del Tronto, Folignano (AP), Maltignano (AP), Sant'Omero, Torano Nuovo.

E' posto sulla destra del torrente Vibrata, all'estre­mo limite nord della valle omonima.

Il monumento più importante è la sconsacrata chiesa di Sant’Egidio, di fondazione medievale, con facciata ornata da un portale rinascimentale.

Nella frazione Faraone è da vedere l'antico suggestivo borgo fortificato medievale, attualmente disabitato.

Nella valle della Vibrata la pre­senza di insediamenti in epoche assai remote è attestata da reper­ti del Paleolitico superiore, del Neolitico e della media età del bronzo.

Di epoca arcaica sono le tombe della necropoli di Ripa Quarquellara; reperti di età roma­na sono pure venuti alla luce sul territorio.

In base alla suddivisione augustea dell'Italia, il territorio dove oggi sorge Sant’Egidio alla Vibrata faceva parte della V Regione, il Piceno.

La regione, come molti territori romani, fu sconvolta da tumulti e razzie durante le invasioni barbariche, fino alla rovinosa caduta dell'Impero Romano d'occidente.

Successivamente, durante la dominazione longobarda, il territorio fu oggetto di contesa fra i due ducati di Spoleto e di Benevento; disputa che si risolse a favore del Ducato di Spoleto

La reggenza Longobarda contribuì allo sviluppo e alla modernizzazione dei territori, fortificarondo le strutture e si insediarono a Faraone, derivato dal toponimo longobardo fara, oltre che nei territori limitrofi.

Sono state rinvenute alcune tombe nei pressi della collina dell'"Ascensione" .

E' probabile che fu dall'insediamento di Faraone che si generò il successivo borgo di Sant’Egidio alla Vibrata che dovette svilupparsi intorno a un convento dedicato all'omonimo santo

Stanziatisi nella zona di Faraone, la creazione di questo piccolo aggregato urbano, sito in posizione altamente strategica, rese necessaria la costruzione di strutture militari fortificate a difesa dei territori del ducato di Spoleto, per ottenere un più agevole controllo strategico della strada della Metella e della strada consolare Salaria.

L'occupazione dei Longobardi terminò nel 793 d.C. successivamente all'invasione dei Franchi.

Successivamente, con la ridefinizione carolingia dei confini dello Stato della Chiesa, l'attuale territorio di Sant'Egidio ne rimase fuori.

Faraone e le strutture adiacenti ricaddero sotto il controllo della Badia di Monte Santo.

I Frati Benedettini si impegnarono molto per migliorare le condizioni dei territori da loro gestiti: bonificarono l'intero territorio, ristrutturarono il borgo adiacente costruendo anche il castello e nuove chiese.

La chiesa priorale di Sant'Egidio, così come le chiese conventuali di Sant'Angelo e San Savino, furono aggregate alla diocesi di Ascoli a causa di un falso documento attribuito ad un editto di Carlo Magno, nel quale il Vescovo di Ascoli rivendicava il possesso di tali chiese.

Intorno al 1300, durante le dispute fra Ascolani e Teramani, che rivendicavano il possesso della Valle del Vibrata, furono distrutte parte della Chiesa e del convento; negli anni successivi i territori e le relative strutture subirono ulteriori danni a causa di diversi terremoti che colpirono la zona.

Papa Sisto V, nell'atto di istituzione della diocesi di Montalto, aggregò ad essa l'abbazia di Monte Santo unitamente alle chiese di Faraone e Sant'Egidio; la diocesi di Montalto comprende tuttora le chiese e l'abbazia.

Sant'Egidio ebbe il privilegio e la fortuna di essere considerata, assieme a Civitella del Tronto, città reale e fu, per tale motivo, esentata dai tributi feudali fino al 1642.

La reggenza sui territori passò di mano più di una volta: nel 1642 fu infeudata da Pompeo Procaccino da Civitella del Tronto.

Il 23 settembre 1679 fu venduta, per una somma di 780 ducati, ad Orazio Buongiovanni da Roma; il 3 gennaio 1695, passò a Lucrezia De Mendoza y Alarcon, Marchesa di Monacilioni.

Nel XVIII secolo passò, in parte, al barone Guidobaldi di Nereto.

Importante momento della storia di Sant'Egidio fu l'entrata in vigore del codice napoleonico, che, nel 1809, su editto di Gioacchino Murat, soppresse definitivamente il feudalesimo ed istituì le piccole università, così Faraone e Sant'Egidio furono inglobate nel circondario di Civitella del Tronto.

In epoca Borbonica, a Sant'Egidio, si ebbe una crescita notevole del contrabbando e del brigantaggio, anche e soprattutto a causa della presenza nel territorio della dogana.

Per questo motivo vi era una notevole presenza di truppe.

In coincidenza con l'Unità d'Italia, al Comune di Sant'Egidio fu accorpato quello di Faraone e Sant'Egidio assunse definitivamente il nome di Sant'Egidio alla Vibrata con un decreto reale del 23 giugno 1863.

Le denominazioni del Paese nel corso dei secoli

• Ilium, antico borgo sito sulle alture a Nord del fiume Vibrata.

• Ripa Quadrellara, antico sito che coincide con l'attuale frazione Passo del Mulino.

• Faraone o Faragone, attuale borgo di Faraone antico.

• San Cilio

• San Giglio o Giglio

• Sant'Egidio o Santo Egidio e/o Santegidio

• Sant'Egidio alla Vibrata

Monumenti e luoghi di interesse

Il borgo medievale di Faraone Il borgo fortificato, risalente all'alto medioevo, è attualmente in un vergognoso stato di abbandono a causa dell'ultimo terremoto, avvenuto circa cinquant'anni fa, che lo ha gravemente lesionato.

Di notevole richiamo archeologico sono le mura perimetrali.

Da segnalare la porta di accesso all'antico borgo.

La chiesa di Sant'Egidio Abate

La costruzione risale al dodicesimo secolo (prima metà del 1100), in stile romanico a tre navate con abside rotonda; nata come priorato monastico dell'abbazia benedettina di Monte Santo, è stata costruita molto probabilmente integrandola con una primitiva struttura ecclesiastica dell'ottavo secolo d.C.(pluteo ornato bizantino).

Le monofore con archivolto in pietra in un solo blocco e strombatura interna costituiscono precisi riferimenti dell'architettura abruzzese del tempo.

La chiesa è stata decurtata in lunghezza nel suo prospetto principale così come è stata effettuata un completo rimodellamento degli ambienti interni a causa degli eventi bellici del 1304.

Il rifacimento è stato eseguito con uno stile simile al gotico, che in quell'epoca andava affermandosi anche in Abruzzo; tale rifacimento comportò aperture di alte monofore sulla parete destra.

Ulteriori ristrutturazioni risalgono al XV secolo così come la facciata, che è stata rifatta nel 1524 con mostra del portale rinascimentale recante il sole radiante bernardiniano.

L'innalzamento del campanile fu promosso nel 1555 dal Vescovo di Ascoli.

Personalità legate a Sanr'Egidio alla Vibrata

Monsignor Ottavio Silvestri

Eventi e tradizioni

Durante l’anno Sant’Egidio ospita numerose manifestazioni culturali, di spettacolo e culinarie, tra cui eccelle il "Carnevale Santegidiese", una delle manifestazioni in maschera più rilevanti della regione, che si tiene ogni anno la domenica ed il martedì grasso, oltre a varie manifestazioni enogastronomiche.

1° Mag­gio: fiera tra­dizionale;

Non meno importante è la rassegna musicale "Sant'Egidio Rock" che ha ospitato negli anni molti artisti della scena musicale alternativa italiana quali Malfunk, Verdena, Meganoidi, Punkreas e Radici nel Cemento.Prima settimana di agosto, car­nevale estivo;

15 agosto, fie­ra tradiziona­le;

Seconda metà di agosto: Sagra degli Gnocchi;

1° settem­bre, fiera tra­dizionale.

Tra le manifestazioni di rilevanza regionale spicca inoltre la ricostruzione storica della natività del "Presepe Vivente", che si svolge ogni anno durante il periodo natalizio.

Frazioni: Centro, Faraone, Madonna delle Grazie, Paolantonio, Passo del Mulino, Ponte, Villa Marchesa, Villa Mattoni, Villa Marchetti, Taglioni.

tutti pazzi per la Civita

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