Pratola Peligna è un comune della Provincia dell’Aquila, in Abruzzo.
Il patrono, la Madonna della Libera, si festeggia la prima domenica di maggio
Frazioni: Bagnaturo, Ponte la Torre
Confina con i comuni di Corfinio, Prezza, Raiano, Roccacasale, Sulmona, Salle (PE).
Aderisce all'Associazione Nazionale Città del vino.
Fa parte del Parco Nazionale della Majella.
È posto su un colle, alla sinistra del fiume Sagittario, nel cuore della Conca Peligna.
Il territorio comunale si estende per circa un quarto una pianura di tipo alluvionale, per il resto in zona montuosa, arrivando fino alla sommità della dorsale del Morrone.
La zona è attraversata dal fiume Sagittario e da alcuni torrenti stagionali, alimentati dalle numerose sorgenti poste lungo il corso del fiume.
Il centro abitato sorge sulla riva sinistra del corso d'acqua.
Durante l'ultima guerra mondiale, e precisamente il 2 agosto 1943, fu bombardato dagli alleati lo stabilimento della Montecatini a due chilometri dal paese.
Emerge l'imponente santuario della Madonna della Libera, edificio costruito tra il 1851 e il 1860, ma la facciata è stata completata solo nel secondo decennio del secolo successivo, sul sito di una preesistente cappella cinquecentesca, dove si venerava un affresco "miracoloso" raffigurante la Madonna, ora nella nuova chiesa.
Belli gli affreschi di Amedeo Tedeschi e gli stucchi di Giovanni Feneziani.
Da vedere pure, nella chiesa della Madonna della Pietà, il Compianto di Cristo, gruppo scultoreo in terracotta del XVI secolo.
Merita una visita il Museo delle tradizioni contadine allestito in un antico mulino.
Prima dell'unità d'Italia si chiamava solo Pratola, toponimo che compare per la prima volta alla fine del X secolo.
In epoca romana si suppone che vi sorgesse uno sconosciuto pagus (villaggio) peligno, che avrebbe partecipato con Corfinium alla guerra sociale contro Roma nel 91 a.C., ma mancano ritrovamenti che ne provino l'esistenza.
Nel VI secolo una tomba con corredo ostrogoto attesta l'esistenza di un insediamento, forse coincidente con la località Fara de Campiliano, citata nei documenti dei secoli successivi.
Il primo documento in cui compare il nome di Pratola ("in loco Pratulae) è un contratto agrario del 997, riportato nel Chronicon Volturnensis che tuttavia non si riferisce ancora ad un centro abitato.
Nel corso del XII secolo fu creato un centro fortificato.
Nel 1170 il castrum Pratulae fu assegnato dal normanno Guglielmo II al vescovo Odorisio di Forcona.
Nel 1294 il feudo viene assegnato da Carlo II d'Angiò all'abate del monastero di abbazia di Santo Spirito del Morrone, sotto il cui dominio Pratola rimarrà fino al 1807.
La storia del paese è caratterizzata da diversi fermenti popolari.
Da ricordare nel 1799 la rivolta contro l'invasione francese, insieme a molti altri comuni d'Abruzzo, l'opposizione alla Costituzione del governo borbonico di Ferdinando II nel 1848 e la sommossa del 1934 contro il regime fascista.
Dal 1863, per regio decreto, il paese ha assunto il nome di Pratola Peligna.
Il 9 gennaio 2006 al comune di Pratola è stata conferita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la medaglia di bronzo al merito civile è con il seguente motivo: "Centro strategicamente importante, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu sottoposto a continui e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la distruzione del patrimonio industriale.
La popolazione, costretta a rifugiarsi nella campagna circostante, contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione dei primi nuclei partigiani, subendo una feroce rappresaglia da parte dell'esercito tedesco.
Dal 1294 sino al 1806 fu feudo dell'abbazia celestiniana di Santo Spirito del Morrone.
Al centro storico, detto "dentro la terra", di impianto medioevale, si accede dall'arco d'Angiò, che reca lo stemma dell'Ordine dei Celestini, un serpente attorcigliato alla Croce.
Il cuore del borgo è la piazzetta di San Pietro Celestino.
Vi si trovano le chiese di San Pietro Celestino e della Santissima Trinità, con portali del XVI e del XVIII secolo; all'interno pala d'altare e fonte battesimale cinquecenteschi.
Il santuario della Madonna della Libera venne fondato nel XVI secolo e rifatto nel XIX secolo: vi sono esposti l'affresco della Madonna della Libera, del XV secolo, ritenuto miracoloso, e la statua devozionale della Madonna, opera dei frati dell'Abbazia Celestiniana e consacrata il 3 maggio 1741. All'interno sono anche presenti affreschi di Teofilo Patini e di suoi allievi.
Le due chiesette attigue della Madonna della Pietà e della Madonna delle Grazie, entrambe del XVI secolo, sono considerate monumento nazionale .
Al loro interno vi sono affreschi ed un Compianto fittile del Cinquecento.
La chiesa di San Rocco, originaria del XVI secolo, venne rifatta nel XX secolo, con decorazioni in stucco della facciata dei fratelli Feneziani.
Palazzi storici sono il palazzo Tedeschi (degli inizi del XIX secolo), il palazzo De Petris (XVI secolo), il palazzetto Campana (XVII secolo), il palazzo DI Prospero (della fine del XIX secolo) e il palazzo Colella Santoro (degli inizi del XX secolo).
In occasione dell'apertura dell'acquedotto comunale, nel 1892 furono collocate in piazza Madonna della Libera e in piazza Garibaldi due fontane, la prima in pietra e ghisa e la seconda in pietra e lega metallica.
Il "Museo della Civiltà Contadina" è stato inaugurato nel 1995 negli ambienti del "Vecchio Mulino" dei Celestini.
Nel 1929 era stato inaugurato il cinema teatro D'Andrea, dichiarato di notevole interesse monumentale e restaurato nel 2005: fu tra i primi edifici nella regione destinati oltre che al cinema alla rivista di avanspettacolo.
Personalità legate a Pratola Peligna
Antonio Zimei, architetto e pittore
Ezio Ricci, promotore della società sportiva di Atletica e Calcio
Feliciano Giardini, ispettore scolastico
Franz Di Cioccio, batterista della Premiata Forneria Marconi
Lorenzo Pupillo, direttore di bande musicali
Luigi Di Loreto, imprenditore
Manlio Italo Ciaglia, insegnante e podestà fascista
Eventi e tradizioni
Gennaio, 17: San Antonio Abate, benedizione degli animali;
Febbraio-marzo: Carnevale Pratolano con tradizionale sfilata di carri;
Marzo-aprile: Processione del Venerdì Santo e Resurrezione in piazza;
Maggio, prima domenica: Festa in onore della Madonna della Libera e fiera dell'agricoltura, commercio e artigianato;
Maggio-giugno: Festa della Santissima Trinità;
Luglio-agosto: Estate pratolana;
Agosto, 15: Festa di San Rocco;
Settembre: Premio Emigrazione di letteratura ed arte;
Settembre-ottobre: Festa dell'uva.