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La Fiera di San Martino

Ricorrenza il 10 e l’11 novembre

Tradizionale Fiera di San Martino  e Processione burlesca con incendio della “pupa”

Cenni storici

San Valentino, un ridente paese della provincia di Pescara, in Abruzzo, è situato su un colle, tra il fiume Orta e il torrente Lavino Sul suo territorio, in epoca romana, esisteva un insediamento.

Pare che la nascita dell'at­tuale abitato sia da col­locare intorno all'anno Mille.

Conserva notevo­li resti delle strutture che ne faceva­no nel Medioevo un borgo fortificato.

Da vedere il palazzo dei conti di San Valentino in gran parte rimaneggia­to, ma ancora con elementi degli inizi del Cinquecento, e la parrocchiale costruita nella seconda metà del XVIII secolo (all'interno elegante de­corazione in stucco eseguita dal co­masco Alessandro Terzani nell'ulti­mo decennio del secolo); la facciata in pietra è successiva al 1915.

Nel XIV secolo era di Corrado Acquaviva, la cui famiglia ne conservò il possesso per varie generazioni; dal 1487 al 1507 fu degli Orsini, poi dei de Frigis fino al 1583, quando venne acquistato da Margheri­ta d'Austria Farnese.

Ai Farnese rimase fino all'estinzione del casato avvenuta nella prima metà del XVIII secolo.

San Martino è uno dei Santi più popolari della Francia, vissuto alla fine del IV secolo le cui gesta si diffusero in molte regioni d' Italia, ma specialmente in Abruzzo.

A lui si attribuiscono alcune funzioni alquanto contrastanti con la castità che ha contraddistinto la sua vita, come la protezione dei mariti sfortunati, le scampanacciate ai vedovi e l' assaggio del vino nuovo.

Ma il San Martino che si venera in Abruzzo non è il Santo Vescovo di Tours, ma appartiene al gruppo dei solitari che, provenuti dalla Calabria, condussero vita ascetica e contemplativa tra i paesi di Casoli e Lama dei Peligni.

Tuttavia nella tradizione abruzzese l' accostamento dei due è un fatto molto frequente: le due personalità sono infatti riunite nel concetto generico dell' abbondanza, che racchiude un simbolo agrario.

A riprova di ciò, proprio a San Valentino, nei giorni 10 e 11 novembre, si svolge ancora una tradizionale fiera, detta appunto di San Martino, dalle caratteristiche prettamente agrarie.

Anche se oggi, infatti, è quasi del tutto scomparsa, fino a qualche anno fa, c'era l'usanza di vendere e comprare in questi due giorni dell'anno, ogni sorta di animale domestico e svariati attrezzi ed arnesi per l'agricoltura e la coltivazione dei campi.

L'abbondanza è simboleggiata dal "cornucopia" o corno dell'abbondanza, simbolo appunto della prosperità, e per questo si dà a San Martino il “patronato dei becchi bipedi”.

Questa origine ha molto probabilmente la cosiddetta "Processione di San Martino" che da centinaia di anni continua a celebrarsi la sera del 10 novembre a San Valentino.

Anche se oggi ha caratteristiche spiccatamente folkloristiche, si racconta che in passato non sono mancati momenti di tensione quando i partecipanti alla manifestazione si fermavano dinanzi alle case dei presunti "becchi" e intonavano colorati e piccanti cori nei loro confronti.

La scampanacciata di uso quasi generale nella festa di San Martino, sarebbe infine, secondo alcuni, la personificazione anticipata dell'odierno carnevale, la cui morte si ricollega al sacrificio del "capro espiatorio" che altro non era se non un essere, animale o inanimato, che nelle religioni antiche veniva simbolicamente caricato delle colpe degli uomini perchè la comunità ne fosse liberata.

 

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