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Il premier sceglie il dopo-Draghi

Ignazio Visco nuovo governatore della Banca d'Italia.

Il premier Silvio Berlusconi ha indicato il vicedirettore generale di Bankitalia come nuovo governatore nell'incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.  Scelto il nome del candidato, Berlusconi invierà una lettera al Consiglio superiore di Via Nazionale per un parere non vincolante (la prossima riunione ordinaria è il 24 ottobre, ma potrebbe anche esserci una seduta straordinaria anticipata).

Spetterà poi al Consiglio dei ministri adottare una decisione e subito dopo il premier proporrà il nome al presidente della Repubblica, che nominerà il nuovo governatore con un decreto.

L'incarico è di 6 anni, rinnovabile soltanto una volta.


«Una scelta valida» commentano autorevoli fonti del Consiglio Superiore di Bankitalia .

Fonti che precisano comunque che il Consiglio «non può esprimersi ufficialmente prima di aver visto la lettera del presidente del Consiglio».

Il nome di Visco risponde ai requisiti di «autorevolezza e autonomia» necessari a guidare Bankitalia, è il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani a proposito del successore di Mario Draghi.

"Resta comunque il disagio per una incapacità di Berlusconi a decidere che ha messo in discredito l'Italia e in imbarazzo tante autorevoli personalità", aggiunge il leader democratico.

Nessun commento ufficiale invece dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Ma in via XX
Settembre si fa notare l’ottimo rapporto personale e professionale tra il ministro e quello che sarà il nuovo Governatore.

Hanno lavorato insieme anche all’ultimo G20 di Parigi, seduti accanto durante la cena di gala.

A Palazzo Chigi il premier ha tenuto un summitt per sbloccare la situazione di stallo, presenti il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, quello della Semplificazione, Roberto Calderoli, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, Brunetta e Romani.

La scelta è affidata al premier.

Ad accelerare la decisione - Berlusconi aveva tempo fino al primo novembre - può aver contribuito il vertice straordinario sulla situazione economica a Francoforte di ieri tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha coinciso con il passaggio di consegne al vertice della Banca centrale europea tra Jean-Claude Trichet e Mario Draghi.

Il premier si sarebbe deciso a sciogliere le sue riserve anche in vista del Consiglio dell'Unione europea di domenica prossima.

I candidati più accreditati erano Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano della Banca centrale europea, Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Ministero del Tesoro e Fabrizio Saccomanni, direttore generale della Banca d'Italia.

Ma la scelta di Berlusconi è caduta su un outsider.

Nelle ultime ore Berlusconi ha dovuto prendere atto che l'eventuale indicazione di Bini Smaghi non piaceva ai vertici di via Nazionale.

Umberto Bossi e Giulio Tremonti avevano rilanciato la candidatura di Grilli.

La soluzione favorevole a Saccomanni era quella più gradita a Draghi e quindi ai vertici interni di Bankitalia, oltre che all'Udc e al Pd. Quest'ultima designazione trovava il consenso convinto pure del Quirinale.

Ieri mattina il presidente del Consiglio e il sottosegretario Gianni Letta erano saliti sul Colle per partecipare alla manifestazione per la consegna delle nomine ai nuovi cavalieri del lavoro ma soprattutto per discutere con il presidente Giorgio Napolitano proprio della nomina del governatore della Banca d'Italia.

Gli avrebbero fatto il nome di Bini Smaghi.

Il capo dello Stato si sarebbe limitato ad ascoltare le comunicazioni di Berlusconi.

Proprio le difficoltà di procedere alla nomina di Bini Smaghi potrebbero alla fine favorire quella di Saccomanni, considerato il candidato più naturale alla successione di Draghi in quanto assicurerebbe la continuita' di indirizzi alla guida di Bankitalia e non creerebbe particolari divisioni tra maggioranza e opposizioni, pur non essendo gradita da Bossi e da Tremonti.

In una dichiarazione congiunta, Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, hanno auspicato che «il presidente del Consiglio, dopo mesi di incomprensibili esitazioni, proceda alla nomina del nuovo governatore della Banca d'Italia rispettando l'autonomia dell'istituto e valorizzandone le competenze interne».

I due leader hanno sottolineato che «non si è proceduto alle auspicate consultazioni con l'opposizione, come da più parti richiesto e come tradizionalmente e' sempre avvenuto».

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CHI E' IGNAZIO VISCO
Ignazio Visco nasce a Napoli il 21 novembre 1949, è sposato e ha tre figlie. Vice Direttore Generale dell'Istituto Centrale dal 9 gennaio 2007.

Dal 2004 Funzionario Generale della Bancad'Italia (prima come Direttore Centrale per le Attività  Estere e dal marzo 2006 come Direttore Centrale per la Ricerca Economica).

Presidente del Comitato Relazioni Internazionali del Sistema Europeo delle Banche Centrali - SEBC (2009-10). Membro del Comitato dei Supplenti del G-7, del Comitato dei Supplenti del G-20, del Comitato Economico e Finanziario della UE, del gruppo di lavoro n. 3 del Comitato di Politica Economica dell'OCSE; supplente nel Consiglio di amministrazione della BRI.

Nel 1971 si laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti e lode presso l'Università degli Studi di Roma ''La Sapienza'', discutendo la tesi Verifica della tesi dell'incorporamento dell'aumento dei prezzi nel tasso d'interesse (con il prof. F. Caffè).

Assunto nel 1972 in Banca d'Italia, compie il periodo di perfezionamento presso la University of Pennsylvania (Philadelphia, USA), con borse di studio 'B. Stringher', 'Luigi Einaudi' e 'Marco Fanno' e come Fellow dell'Economic Research Unit del Dipartimento di Economia, dove consegue un Master of Arts (1974) e un Ph.D. in Economics (1981) discutendo la tesi The Measurement, Analysis and Formation of Inflation Expectations (con i professori A. Ando, L.R. Klein e R.S. Mariano).

Al ritorno in Italia, nel 1974, è assegnato al Servizio Studi, di cui diviene Capo nel 1990. Coordina il Gruppo di lavoro per la costruzione del Modello trimestrale fell'economia italiana (1983-86), partecipa allo studio e alla definizione di interventi di politica monetaria e del cambio, rappresenta l'Istituto e ricopre incarichi in organismi nazionali (tra i quali, Istat, CNEL, CNR e Presidenza del Consiglio dei Ministri) e internazionali (OCSE, UE, BRI). 

Dal 1997 al 2002 è Chief Economist e Direttore dell'Economics Department dell'OCSE, nella cui veste sovrintende all'attivita' di analisi delle economie e delle politiche dei paesi industriali e ai progetti di ricerca sui principali problemi economici e finanziari mondiali.

E' anche membro di vari gruppi e comitati internazionali, tra i quali il Comitato dei Supplenti del G-10 (nel quale poi rappresenta la Banca d'Italia dal 2004 al 2006) e la Commission on Global Ageing del Center for Strategic and International Studies di Washington. 

E' autore di numerose pubblicazioni, tra le quali: Price Expectations in Rising Inflation, North Holland, 1984; Le aspettative nell'analisi economica, Il Mulino, 1985; Inflazione, concorrenza e sviluppo (con S. Micossi), Il Mulino, 1993; Saving and the Accumulation of Wealth (con A. Ando e L. Guiso), Cambridge University Press, 1994; L'economia italiana (con L. F. Signorini), Il Mulino, 2002; Ageing and Pension System Reform (Rapporto per i Supplenti del Gruppo dei Dieci, presidente del Gruppo di lavoro), 2005; Investire in conoscenza, Il Mulino, 2009. 

Ha insegnato econometria (1983-85) e politica economica (1989) presso l'Università ''La Sapienza'' di Roma.

E' stato Associate Editor della European Economic Review (1986-91) e
membro dei Comitati scientifici della Fondazione Enrico Mattei (1994-2001), delle Lezioni Raffaele Mattioli (1996-2004) e di ''Monitoring Italy'' per l'ISAE (2002-03).

Attualmente è co-direttore della rivista Politica economica, membro del Gruppo consultivo per il settore economia della Società Editrice ''Il Mulino'', del Comitato consultivo della Scuola Normale Superiore di Pisa, del Comitato scientifico della Scuola Superiore di Economia (SSE) di
Venezia e presidente del Consiglio scientifico dell'International Center for Monetary and Banking Studies di Ginevra.

E' membro della Società Italiana degli Economisti, della Società Italiana di Statistica, dell'American Economic Association, del Consiglio italiano per le Scienze Sociali e
dell'Associazione ''Il Mulino''.

Ha ricevuto il Leontief Award for Best Dissertation in Quantitative Economics (Eastern Economic Association, 1982), il Premio ''Best in Class'', Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma ''La Sapienza'' (2006) e l'onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana (2007).

www.lastampa.it 

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