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Rocco Rubini, medico, omeopata, nasce il 4 ottobre 1800 a Cellino Attanasio, e muore a Napoli nel 1888.

Aprì a Napoli una farmacia omeopatica e diresse un ospedale con cure omeopatiche.

Gli è intitolata la via dove ha sede il municipio.

Rocco Rubini è riconosciuto ad oggi come uno dei maggiori maestri della pratica omeopatica anche a livello internazionale.

La sua infanzia è funestata da gravi lutti familiari.

Nel 1807 il padre Settimio è vittima di un episodio di brigantaggio nel bosco di Monteverde, e nel 1809 perde anche la madre Maria Antonia.

Ciò porta lui e i suoi fratelli Camillo e Cristoforo a ricevere accoglienza a casa di uno zio a Teramo.

Nel 1820, spinto dalla sua passione per la medicina, si reca a Napoli, dove studierà per quattro anni nello storico Ateneo e conseguirà la laurea in Medicina.

Cinque anni dopo torna a Teramo, dove viene nominato Protomedico della Provincia.

Il ritorno a Cellino nel 1828 non è facile, visto che la polizia del luogo non ha mai visto di buon occhio la famiglia Rubini, forse a causa delle idee liberali per cui morì il padre e dell’appartenenza di Rocco e suo fratello Cristoforo alla Giovine Italia.

Difatti nello stesso anno il fratello fu arrestato, condannato all’impiccagione e rinchiuso nel carcere del Coccodrillo a Napoli. Il fratello dopo una lunga battaglia, lo salvò dalla pena capitale.

Nel 1839 si trasferisce stabilmente a Napoli, dove raccoglierà i suoi primi “successi” di terapia omeopatica.

Una su tutti la celebre “canfora” contro il colera, che salverà 391 persone dalla terribile malattia. Nonostante ciò, la terapia omeopatica non verrà mai riconosciuta seriamente come una vera e propria scienza.

Rubini muore nel 1888 lasciando la moglie Rosa e una figlia, Maria.

tutti pazzi per la Civita

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