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La storia della ferratura

di Alberto Bevilacqua

Nel corso degli anni vi è stata sempre una discordia tra i vari studiosi sulla data dell’addomesticamento del cavallo, e così anche per quanto riguarda l’invenzione della ferratura con chiodi di ferro. Si pensa che il cavallo sia stato addomesticato intorno al 4000 a.C., e la Bibbia identifica un primo “maniscalco” nel 3500 a. C, facilmente esso veniva riconosciuto come maniscalco perchè si occupava di “curare” gli zoccoli.

Alcuni autori datano la scoperta della ferratura nel 500 a.C. periodo in cui la cultura dei Druidi era al massimo, bisogna però considerare che a quei tempi il ferro disponibile era in piccole quantità e che la lavorazione del metallo era un privilegio dei sacerdoti.

Si è creduto erroneamente che I greci ed I romani ferrassero I loro destrieri, ma nessun trattato militare o veterinario di quei tempi ne ha mai fatto menzione , piuttosto esistono trattati (Senofonte, “L’arte della cavalleria”, 430 a.C. e 354 a.C. )con suggerimenti per conservare in buone condizioni e fortificare gli zoccoli.

Si sconsigliava di stabulare I cavalli in zone umide o con terreni troppo morbidi e si suggeriva di farli camminare su terreni duri. Di certo anche nei secoli che seguirono nei testi scientifici che si occupavano di cavalli, poca importanza veniva data alle patologie dello zoccolo e I riferimenti erano più che altro collegati a traumi provocati da oggetti esterni.

Tutte le antiche civiltà di cavalieri, infatti, come mongoli, berberi, persiani, greci , romani e molte altre, percorsero lunghe distanze su terreni duri , rocciosi e semidesertici con destrieri sferrati, il che ci fa comunque pensare che per la maggior parte della sua convivenza con l’uomo, il cavallo sia stato adoperato senza ferri.

Lo stesso famoso ipposandalo romano, era più facilmente una protezione correttiva che I veterinari adottavano a scopo terapeutico, infatti l’ipposandalo permetteva al cavallo di tenere solo una andatura al passo.

Allora alcuni famosi studiosi hanno pensato che le tombe reali o di persone importanti fossero il luogo ideale dove reperire eventuali ferri , essendo le tombe ricche di ricordi della vita passata dal defunto. Ma non si hanno ritrovamenti significativi in letteratura. La stessa situazione la ritroviamo anche in altri continenti, come per esempio nell’antica società cinese, alla quale si deve l’invenzione della staffa, ma che non praticava la ferratura.

Qualcosa cominciò a cambiare durante l’epoca dei galli, dei celti e dei britannici (50 a.C / 50 d.C), perchè I cavalli venivano tenuti in pascoli morbidi ed umidi, vista la latitudine in cui vissero questi popoli, e questo sembra aver favorito l’uso di protezioni.

Certo è che dobbiamo arrivare al periodo del feudalesimo, periodo in cui per la prima volta fu usato il termine di maniscalco. Nel Medioevo il maniscalco ebbe un ruolo di primo piano a corte , forse aveva escogitato qualcosa di importante? Inoltre St Eloy il patrono dei maniscalchi visse in questi periodi (588 – 660).

Nell’ottavo secolo le convinzioni che la ferratura cominciasse ad essere in uso aumentano e nel 910 si scopre il primo scritto con riferimenti (Leo VI 910) ai ferri e ai chiodi che vengono inseriti nella lista di quello che I cavalieri si dovevano portare con sè. (Clark 1831).
In questo periodo la ferratura veniva applicata solamente ai cavalli della nobiltà.

Dobbiamo pensare che I cavalli allo stato selvatico vivono senza i ferri, che furono adottati come "male necessario" per proteggere gli zoccoli. Al pascolo il cavallo si muove costantemente, si nutre di alimenti freschissimi. Mentre l'inattività delle stalle, il cibo povero di principi nutritivi freschi e l'ammoniaca dell’urina sono un problema per gli zoccoli.

Inoltre il cavallo veniva utilizzato per il lavoro pesante , per andare in guerra, per portare un cavaliere pesante ed era esposto ad alterazioni della meccanica del movimento a causa della ripartizione dei pesi sulla sua struttura ossea e sulla sua muscolatura.

Infine, sebbene l’invenzione della ferratura sia da attribuire a tempi più antichi, non ci sono più dubbi per quanto riguarda la popolarità e l’espandersi della ferratura che avvenne durante il periodo delle Crociate, (1096 – 1270).

Il ferro veniva trattato e forgiato in abbondanza, non più riciclato come in precedenza e la ferratura era diffusa in tutto il continente europeo.

I cavalli e i cavalieri venivano protetti con armature di ferro e la ferratura non serviva solo a scopo protettivo, ma dava anche un vantaggio psicologico sui propri avversari, poiché il destriero acquisiva una forza dirompente con lo zoccolo ferrato. Si può facilmente immaginare la differenza dell’impatto con il nemico o la potenza sviluppata da un calcio di uno zoccolo ferrato.
Una bella filastrocca inglese recita così : For want of a nail the shoe was lost. For want of a shoe the horse was lost. For want of a horse the rider was lost. For want of a rider the battle was lost. For want of a battle the kingdom was lost. And all for the want of a horseshoe nail.
Tradotto: Per mancanza di un chiodo un ferro fu perso, mancando un ferro il cavallo fu perso, mancando un cavallo la battaglia fu persa, perdendo la battaglia il regno fu perso. E tutto per la perdita di un chiodo del ferro

Oggi fortunatamente la perdita di un ferro non rappresenta così grande danno!!!

In conclusione possiamo pensare che l’adozione della ferratura nella nostra storia abbia avuto le seguenti motivazioni :
1. Cambiamento di stabulazione in terreni più morbidi ed umidi.
2. Stabulazioni in spazi più piccoli e scuderizzazioni che comportavano un contatto maggiore con le deiezioni degli animali.
3. Motivazioni di ordine militare.
4. Motivazioni di ordine medico-veterinario.

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