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Villa Oliveti è una frazione del comune di Rosciano, della Provincia di Pescara, in Abruzzo.

Abitato sin dal neolitico, come testimoniano reperti rinvenuti nelle località Coccetta e Piano Ciero, e probabilmente vicus romano, lo dimostrano l’impianto in laterizio che funge da basamento alla torre del castello, nonché vari oggetti scoperti nel territorio, tra i quali un sarcofago, il territorio vide l’insediamento di una fara longobarda posta ai confini meridionali del Ducato di Spoleto lungo la riva sinistra del fiume Pescara.

Del periodo longobardo restano vari reperti, come un pettine in osso lavorato venuto alla luce da una sepoltura presso Villa Oliveti ed una necropoli recentemente scoperta in località Piano Fara, nonché diversi toponimi come Piano Fara, Colle della Guardia e San Giovanni alla Pescara, in riferimento alla chiesa edificata dai longobardi ai piedi del colle sul quale, nella seconda metà del sec. XI, Achille Valignani, duca di Vacri, fece costruire una torre che fungesse da testa di ponte per le schiere normanne verso il comitato pinnense. Intorno a questo elemento fortificato, poi ampliatosi nell’attuale Castello, le popolazioni della fara e quelle circonvicine crearono il primitivo nucleo abitato di Rosciano.

Aggregati inizialmente alla contea normanna di Manoppello, il feudo e, soprattutto, il castello di Rosciano diedero ricovero ai più temibili e famosi capitani di ventura del tempo, Roscio da Montechiaro, tradizionalmente considerato l’epònimo del paese, Minuccio dell’Aquila, Giovanni Caldora, Muzio Attendolo Sforza e suo figlio Francesco, poi duca di Milano, che guadagnarono al luogo l’epiteto di “Rocca dei Capitani”.

Dopo cruenti lotte fra i vari feudatari locali, nel XV sec. fu costituita la “Universitas Terrae Rusciani”, i cui statuti, garanzia ed orgoglio delle libertà roscianesi, limitarono l’azione ed il potere dei numerosi Signori che, dopo circa due secoli di mite dominio della città di Chieti (1410-1599), acquistarono il prestigioso titolo di Baroni di Rosciano, come è documentato anche in una celebre causa del 1774 che vide opposta l’Università contro le pretese del Barone.

Fra gli altri feudatari che dal 1599 si succedettero nel possesso di Rosciano, appartenenti a famiglie nobili come i Valignani di Chieti, i Nicelli da Piacenza, i de Felici da Pianella, è da ricordare il Barone Domenico de Felici (1796-1881), che portò il nome del proprio feudo nelle aspre battaglie del 1821 in difesa della Costituzione Napoletana.

Nel Catasto Onciario del 1743 troviamo già aggregata a Rosciano la frazione Villa San Giovanni, leggendario feudo dei Templari, passò poi ai Cavalieri di Malta, mentre l’attuale frazione Villa Oliveti, da secoli dominio illuminato degli Abati di Montecassino, venduta agli inizi del XIX sec. al Convento della Madre di Dio di Napoli, era costituita in comune autonomo fino al completamento del Catasto Murattiano del 1816, nel quale, per la prima volta, si parla di un “Comune di Rosciano e riuniti”, comprendente, oltre alle due frazioni citate, anche la colonia arbreshë di Villa Badessa, fondata nel 1743 da esuli provenienti dall’Epiro meridionale e che dal 1919 è la più settentrionale, ed unica in Abruzzo, parrocchia di rito greco dell’eparchia di Lungro. (Antonio Mezzanotte)

Eventi e tradizioni

Maggio, 22: Festa in onore di Santa Rita.

Agosto, 10: Festa in onore di San Lorenzo.Fonte www.villaoliveti.it

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